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Fibrosi cistica: approvata nell'Unione Europea una nuova terapia in tripla combinazione a base di Ivacaftor / Tezacaftor / Elexacaftor


L' Agenzia europea per i medicinali ( EMA ) ha espresso parere positivo per Kaftrio ( Ivacaftor / Tezacaftor / Elexacaftor ) [ IVA/TEZ/ELX ] in regime di combinazione con Kalydeco ( Ivacaftor ) per il trattamento di persone affette da fibrosi cistica.

Fino a 10 mila persone in Europa sono affette da fibrosi cistica ed idonee al trattamento.

Kaftrio agisce sul difetto proteico all’origine della malattia.
Il trattamento con Kaftrio è indicato per i pazienti di età pari o superiore a 12 anni con una mutazione F508del e una mutazione con funzione minima ( F/MF ) o due mutazioni F508del ( F/F ) nel gene regolatore della conduttanza transmembrana della fibrosi cistica ( CFTR ).

L'approvazione di Kaftrio si è basato sui risultati di due studi di fase III condotti a livello globale su persone con fibrosi cistica.
Il primo studio, controllato con placebo di 24 settimane è stato condotto su persone di età pari o superiore a 12 anni, con una mutazione F508del e una mutazione con funzione minima.
Il secondo studio di 4 settimane ha confrontato la terapia in tripla combinazione con Tezacaftor / Ivacaftor su persone di età pari o superiore a 12 anni con due mutazioni F508del.

Entrambi gli studi di fase III hanno mostrato miglioramenti statisticamente e clinicamente significativi della funzione polmonare, che rappresentava l’endpoint primario e in tutti gli endpoint secondari chiave.

In entrambi gli studi, Ivacaftor / Tezacaftor / Elexacaftor in combinazione con Ivacaftor è risultato generalmente ben tollerato.
Le reazioni avverse più comuni comparse nei pazienti di età pari e superiore a 12 anni trattati con la triplice terapia IVA/TEZ/ELX in associazione a Ivacaftor sono state: cefalea ( 17.3% ), diarrea ( 12.9% ) e infezione delle vie respiratorie superiori ( 11.9% ).
Reazioni avverse gravi di eruzione cutanea sono state segnalate in 3 ( 1.5% ) pazienti trattati con IVA/TEZ/ELX in associazione a Ivacaftor, rispetto a 1 ( 0.5% ) paziente nel gruppo placebo.

In caso di somministrazione concomitante con moderati inibitori del CYP3A ( ad es. Fluconazolo, Eritromicina, Verapamil ) o con forti inibitori del CYP3A ( ad es. Ketoconazolo, Itraconazolo, Posaconazolo, Voriconazolo, Telitromicina e Claritromicina ), la dose deve essere ridotta.

Il trattamento dei pazienti con compromissione epatica moderata ( Child-Pugh Classe B ) non è raccomandato. Nei pazienti con compromissione epatica moderata, l’uso di Kaftrio deve essere considerato solo in presenza di una chiara esigenza medica e se si prevede che i benefici superino i rischi. L’eventuale uso richiede cautela e l’impiego di una dose ridotta.
Non sono stati condotti studi in pazienti con compromissione epatica grave ( Child-Pugh Classe C ), tuttavia si prevede un’esposizione più elevata rispetto ai pazienti con compromissione epatica moderata. I pazienti con compromissione epatica grave non devono essere trattati con Kaftrio.
Non è raccomandato un aggiustamento della dose per i pazienti con compromissione epatica lieve ( Child-Pugh Classe A ).

Non è raccomandato un aggiustamento della dose per i pazienti con lieve e moderata compromissione renale.
Non vi è esperienza nei pazienti con grave compromissione renale o malattia renale allo stadio terminale. ( Xagena2020 )

Fonte: EMA, 2020

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