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Otezla per il trattamento dei pazienti affetti da psoriasi e artrite psoriasica, approvato nell'Unione europea


La Commissione Europea ( CE ) ha autorizzato la commercializzazione di Otezla ( Apremilast ), un inibitore orale selettivo della fosfodiesterasi 4 ( PDE4 ), in due indicazioni terapeutiche:

A) per il trattamento della psoriasi a placche cronica moderata-grave in pazienti adulti che non hanno risposto o che hanno una controindicazione, o sono non-tolleranti altre terapie sistemiche tra cui Ciclosporina, Metotrexato o Psoralene e raggi ultravioletti A ( PUVA );

B) da solo o in combinazione con un DMARD ( farmaci antireumatici modificanti la malattia ), per il trattamento della artrite psoriasica attiva in pazienti adulti che hanno avuto una risposta inadeguata o che non avevano tollerato una precedente terapia con DMARD.

Otezla è il capostipite di una nuova classe di farmaci per il trattamento sia della psoriasi sia dell’artrite psoriasica, due malattie caratterizzate da una alterata attività del sistema immunitario.

L'autorizzazione all'immissione in commercio si basa sui dati di efficacia e di sicurezza di due programmi di studi clinici di fase III, ESTEEM e PALACE, che hanno dimostrato il mantenimento della risposta clinica tra i pazienti con psoriasi ( ESTEEM ) e con artrite psoriasica ( PALACE ) trattati con Otezla per 52 settimane, su più endpoint.

Negli studi ESTEEM, il trattamento ha prodotto miglioramenti significativi e clinicamente importanti nella psoriasi a placche in base all’indice PASI 75 ( 75% di miglioramento nel punteggio Psoriasis Area Severity Index ) alla settimana 16, endpoint primario.
I pazienti in trattamento con Apremilast hanno anche beneficiato di significativi miglioramenti in aree difficili da trattare, come le unghie e il cuoio capelluto, e di miglioramento del prurito, noto per avere un forte impatto sulla qualità di vita e la percezione della gravità della malattia da parte dei pazienti.

Nel programma PALACE, il trattamento ha comportato miglioramenti significativi e clinicamente importanti nei segni e sintomi di artrite psoriasica, come misurato dalla risposta ACR-20 modificata ( 20% di miglioramento nei criteri dell’American College of Rheumatology sulla attività di malattia ) alla settimana 16, endpoint primario.
I pazienti in trattamento con Apremilast hanno mostrato miglioramento in più manifestazioni della malattia, specifiche per l'artrite psoriasica, quali articolazioni tumefatte e dolenti, dattilite, entesite e funzione fisica generale e qualità di vita.

Coerentemente, in questi studi clinici di fase III, le reazioni avverse più comunemente riportate sono state: diarrea, nausea, infezioni del tratto respiratorio superiore, cefalea tensiva e cefalea.
Le reazioni avverse gastrointestinali erano per lo più lievi o moderate, con lo 0.3% di diarrea e lo 0.3% di nausea.
Queste reazioni avverse si sono generalmente verificate nelle prime due settimane di trattamento e di solito si sono risolte entro quattro settimane.
Nel complesso, la maggior parte delle reazioni avverse sono state considerate lievi-moderate.

Apremilast è un inibitore orale della fosfodiesterasi 4 ( PDE4 ) specifica per l'AMP ciclico ( cAMP ). L’inibizione di PDE4 è associata a un aumento dei livelli intracellulari di cAMP, che è ritenuto modulare indirettamente la produzione di mediatori infiammatori.

ESTEEM 1 e 2 sono due studi di fase III, randomizzati e controllati con placebo, che hanno valutato Apremilast in pazienti con una diagnosi di forma moderata-grave di psoriasi a placche per un periodo di almeno 12 mesi prima dello screening, e che erano anche candidati alla fototerapia o alla terapia sistemica.
Circa 1.250 pazienti sono stati randomizzati, in un rapporto 2:1, a ricevere Apremilast 30 mg due volte al giorno oppure placebo, dopo un periodo iniziale di titolazione di 5 giorni, per le prime 16 settimane, seguito da una fase di mantenimento dalle settimane 16-32 in cui i pazienti trattati con placebo sono passati ad assumere Apremilast 30 mg due volte al giorno fino alla settimana 32.
Lo studio presentava anche una fase, randomizzata, di interruzione del trattamento per i responder dalla settimana 32 alla settimana 52 in base alla iniziale randomizzazione ad Apremilast e alla risposta PASI.
Circa il 30% di tutti i pazienti aveva ricevuto, in precedenza, fototerapia e il 54% aveva ricevuto, prima, terapia sistemica convenzionale e/o biologica.

PALACE 1, 2 e 3 sono tre studi di fase III multicentrici, in doppio cieco, a gruppi paralleli, controllati con placebo, con due gruppi di trattamento attivo.
In questi studi, 1.500 pazienti circa sono stati randomizzati, in un rapporto 1:1:1, a ricevere Apremilast 20 mg due volte al giorno, Apremilast 30 mg due volte al giorno o placebo, per 16 settimane.
Alla 16.a settimana, alcuni pazienti trattati con placebo sono stati randomizzati a uno dei due gruppi Apremilast, mentre altri sono rimasti con il placebo fino alla settimana 24.
Dopo 24 settimane, i pazienti hanno iniziato una successiva fase a lungo termine, in aperto, di trattamento attivo.
Gli studi PALACE 1, 2 e 3 hanno incluso un ampio spettro di pazienti con artrite psoriasica attiva, che erano stati precedentemente trattati con i DMARD per os e/o i biologici, con alcuni pazienti che avevano precedentemente fallito il trattamento con un bloccante il fattore di necrosi tumorale ( TNF ).

La psoriasi è una condizione infiammatoria sistemica che colpisce circa 14 milioni di persone in tutta Europa e circa 125 milioni di persone in tutto il mondo.
La psoriasi a placche, detta anche psoriasi volgare, è la forma più comune della malattia, che rappresenta circa l’80% dei casi. Inoltre, fino al 30% delle persone con psoriasi può sviluppare artrite psoriasica.
Si ritiene che l’artrite psoriasica, che è anche una malattia immuno-mediata, interessi circa 38 milioni di persone in tutto il mondo.
E’ una condizione cronica caratterizzata da dolore, rigidità, e gonfiore alle articolazioni, e una diminuzione della funzionalità fisica. ( Xagena2015 )

Fonte: Celgene, 2015

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